Carissimi lettori,
ci siamo goduti dei mesi estivi abbastanza
tranquilli, concentrati sulle misure di distanziamento sociale, ma con uno stile
di vita accettabile ad eccezione di baci e abbracci che ormai sembrano quasi diventati
anacronistici e fuori moda ...
Ormai, infatti, i nostri figli o nipoti sono tornati sui banchi di scuola e, seppur con tutte le misure di sicurezza dettate dall’Emergenza, di sicuro, le conseguenze sul versante sanitario, non possono non essere fonte di preoccupazione per genitori e nonni.
Ad ogni caso, inutile dirvi che l’atteggiamento
positivo è d'obbligo, così da potere godersi questi momenti senza troppe
angosce o ansie.
Passando ad un capitolo più “soft”, colgo l’occasione per condividere con voi la gioia di aver partecipato al mio primo Concorso letterario con un romanzo breve - nove capitoli più un epilogo - rielaborato da un testo abbozzato nel 1991 e poi dimenticato nel cassetto. Ritrovato casualmente, il testo mi ha colpito per la sua vivacità e così ho deciso di dargli nuova vita facendolo concorrere a questa prima edizione di un Premio di una Fondazione...vi farò sapere i dettagli se avrò l'onore di essere pubblicata.
Al contrario, il mio romanzo principale è ancora in gestazione e richiede rielaborazioni e correzioni, per questo, sto mettendo in pratica quanto appreso nel Corso di scrittura creativa che ha affinato il mio stile durante tutto il 2019.
Approfitto di queste righe anche per rendervi
partecipi di un altro interessante aspetto pratico, sviluppato nei mesi di Quarantena ed applicato nella
recente sistemazione della mia casa in montagna.
Si tratta di una serie di azioni che fanno capo al
campo del riordino/alleggerimento, e s’identifica col nome di Döstädning, (letteralmente “pulizia della
morte”) che, nella pratica, significa l'arte svedese di sistemare la
propria vita al fine di facilitare quelle degli altri.
I Nordici, tanto pragmatici quanto previdenti, hanno
elaborato così un metodo per eliminare abbastanza freddamente le cose
accumulate nel corso della vita senza lasciare agli Eredi l'incombenza di
questo lavoro, a volte, tanto emotivamente complicato quanto oggettivamente
impegnativo.
Lungi da noi l'idea di ritirarci presto dal
palcoscenico dell'esistenza, ma credo sia bene cominciare ad alleggerirci di
quelle cose
oggettivamente eliminabili.
Ricordo che, dai cassetti di mia madre defunta,
saltarono fuori addirittura le mie letterine di Natale delle elementari, foto e
carte che sicuramente non guardava da decenni.
Invece, dai cassetti di mio padre, ricordo
lucidamente che mi pesò buttar via le tante sciarpe che non aveva mai messo, ma
anche che fu un'inattesa scoperta ritrovare la scatola dei suoi diari di guerra.
Si trattava dei diari della Campagna di Grecia ed Albania (dal 1941 al 1944),
diari che non sapevo neppure esistessero ma che un giorno potrebbero
addirittura essere meritevoli di pubblicazione.
Comunque, tornando al metodo nordico, quest’ultimo
potrebbe davvero essere una validissima ed efficace pratica di routine che,
grazie alla sua incredibile semplicità minimalista, tipo lo stile Ikea tanto per intenderci,
potrebbe anche aiutare a creare nuovi spazi in casa.
In tal modo, si potrebbero sostituire pesanti mobili
o arredi ingombranti che sono inadatti allo stile di vita attuale e si
potrebbero ricavare nuovi spazi per ragionare meglio in chiave positiva.
Che ne pensate? Se volete saperne di più è uscito anche un libro proprio sul Döstädning intitolato “L’arte svedese di mettere in ordine - Sistemare la propria vita per alleggerire quella degli altri” di Margaretha Magnusson - Edizioni “Il mare di Teseo”. Sicuramente li potrete trovare moltissimi spunti.
Come sempre, sono graditi commenti e suggerimenti!
Un caro saluto
Clelia