Carissimi lettori,
abbiamo quasi completato il secondo
mese di quarantena e possiamo fare qualche
riflessione sul futuro che questa imprevista emergenza Coronavirus vedrà
nell'auspicata fase 2.
Nei giorni scorsi è venuto a
mancare a 82 anni il Prof. Carlo Vergani, illustre
gerontologo milanese, lo studioso della nuova longevità. Fondatore nel 1987
della prima divisione geriatrica in Italia, ripeteva a pazienti ed allievi:
"non basta vivere a lungo, si deve vivere meglio." Si è sempre battuto per la vecchiaia positiva, per una longevità intesa come risorsa e non
come problema. Aggiungeva inoltre, nel suo libro ANCORA GIOVANI PER ESSERE
VECCHI, che bisogna darsi sempre dei traguardi perché la vecchiaia è la soglia
di una nuova avventura. L’imperativo è quindi, in ogni caso, invecchiare bene.
Peccato che il Covid 19 se
lo sia portato via, ma gli dobbiamo tutti - almeno noi che abbiamo cessato il
lavoro per andare in pensione
- qualche sforzo in più per rendere
questo lungo periodo di quarantena l'inizio di cambiamenti effettivi e
duraturi.
Io credo che questi mesi di
clausura ci abbiano cambiato notevolmente, facendo aumentare la nostra responsabilità
su diversi ambiti e facendoci modificare diverse abitudini. Innanzitutto, abbiamo
sicuramente posto maggiore attenzione allo stare bene senza danneggiare gli
altri, una cosa che prima non era così scontata...
...abbiamo rivalutato la piccola distribuzione, tante volte privilegiando i negozietti in prossimità
della propria casa grazie a cui, non dobbiamo dimenticarlo, siamo riusciti ad
evitare le lunghe code ai supermercati.
Infine,
abbiamo imparato ad allenarci con esercizi domestici nelle varie forme proposte
su Internet e tanto altro, mettendo comunque al centro il benessere fisico della persona.
Come possiamo noi anziani fare in
modo di vivere meglio, seppur invecchiando? E
fortunati sono coloro che hanno questo problema godendo di una pensione
decorosa ...
Porrei poi l'attenzione sul fattore
TEMPO: in pochi giorni ci è cambiata la vita, abbiamo avuto modo di fare faccende
di casa che avevamo tralasciato da anni, siamo riusciti persino a rivedere le
nostre priorità. Ora quello che dobbiamo fare è pensare a come ri-costruirsi un futuro, un futuro senza dubbio diverso da
prima ma che, forse, ci farà godere ancora di più delle piccole cose. Quanto
potremo apprezzare ora una passeggiata nel verde o una camminata sulla
spiaggia? Sicuramente molto più di prima!
Dopo questa terribile crisi sanitaria, economica e sociale, sono sempre più convinta che
ogni minuto futuro sarà vissuto in maniera più consapevole, facendo con gioia
quanto sarà via via concesso, consci che stiamo superando un evento epocale che
ridimensiona ogni piccolo problema che magari prima ci crucciava.
Cosa ne pensate? Attendo vostre
risposte che spero arrivino numerose!
Alla prossima!
Clelia